sabato 4 ottobre 2008

L'edicola





Napoli, quartiere popolare.


L'edicola di Don Gennaro è un punto di riferimento per tutti, nella piazza, tanto è grande e stipata di oggetti, e ricca di folclore: bandiere d'Italia, bandiere del Napoli ai tempi di Diego, giochini, souvenir, caramelle, bevande, acquafresca, sigarette, accendini...Don Gennaro stà lì da tanti anni, oramai. E conosce per bene tutti i suoi clienti. E di tutti conosce i vizi e le virtù.Tranne di uno. Un signore un po’ strano. Che ogni giorno puntuale - ormai da un po’ di tempo - si presenta da lui e gli chiede 'Il Mattino', 'Repubblica' e 'Il sole 24ore'. Si tratta di un tipo sulla quarantina, no..., sulla cinquantina, più probabilmente, che arriva su una macchina aperta, di colore grigio, e ha un aspetto curioso,vagamente sciatto e insieme distinto. Don Gennaro non riesce a inquadrarlo. Certo non è un mariuolo. Ma non sembra un dottore e neanche un avvocato. Qualcosa gli dice che non è un operaio.Ma neanche un impiegato. ... Forse un giornalista ?Chissà... Don Gennaro è curioso, ma non dice niente per non far vedere...Finchè arriva il giorno in cui non resiste e, dopo l'ennesima consegna di giornali, gadgets, e resto, guarda l'uomo e gli fa: - 'Scusate, dottò ...'

'Ditemi...'

'Vedete dottò, io faccio il giornalaio che sono tanti anni, e qui conosco tutti, ma a voi non vi ho mai visto e...'

'In effetti è da poco che abito qui'.-

'Ecco. Precisamente. E allora mi chiedevo. Volevo sapere. Che ci fa un tipo come voi, voglio dire, distinto, perbene, in un posto così ???'

'Mi piace questo posto. E' una zona ricca di storia e cultura. E poi lavoro qui. Qui vicino'

'E infatti pensavo che lavoravate qua attorno. E scusate dottò, se non sono indiscreto, dove lavorate ?' 'All'Università. Sono professore di Filosofia e Logica'. - '

'Annacc...' esclama tra sè Don Gennaro, come a dire 'era facile, in fondo, Università...Ma poi si riprende e - ancora più curioso '...scusate, prufessò....'

'Dite'-

'Ecco, prufessò, io la filosofia ne ho sentito parlare, bene o male Platone, Aristotele, Kant, pure De Crescenzo, ma ... aggiate pacienza, prufessò, ma stà logica che è ? ? ?

'Ah. Voi volete sapere......'

'si io vorrei sapere...'

'Dunque, amico caro, il 'logos', in greco, è il verbo, la parola. E la logica è l'arte, la nobile arte di combinare tra sè le parole spiegandone i collegamenti'.

Don Gennaro lo guarda interdetto, non avendo compreso.

'La vedo perplesso, caro amico mio.... Mi spiegherò meglio, con un breve esempio. Dunque dunque... Lei possiede un acquario ?'

'veramente sì, prufessò, è una vecchia passione di papà bonanima che...'

'Ecco' - interrompe il Prof. 'Per cui, se possiede un acquario, lei sarà un amante dei pesci'

'E si capisce, prufessò...'

'Pertanto, amando lei i pesci, che sono animali, si può pure dire che lei ama gli animali, è così ?' - 'Certamente'.

'Perfetto. E mi dica, mio caro, non è forse vero che l'uomo, il quale notoriamente discende dalle scimmie, è anch'esso un animale ???' -

'Ovvio, prufessò'

'Dal che si deduce che lei ama l'uomo. E la donna cos'è, se non espressione del genere umano, una costola d'uomo, l'altra faccia del cielo ???Voglio dire, a lei piacciono gli uomini e DUNQUE anche le donne, è così ???'

Gennaro, punto sul vivo, tiene a evidenziare quest'ultimo concetto 'E nientedimeno prufessò.... je quanno veco nà femmena cù rispetto parlann, nun capisc 'cchiù nniente, me sento nà cosa int'o core, 'INT' E VVENE !!! cù ttutto ca tengo n'età, prufessò, e che i primi disturbidel tempo che avanza...'

'Perfetto. Come vede, mio caro, da una cosa banale come l'acquario io sono arrivato a farle confessare il suo amore per le donne".


ECCO LA POTENZA E L'IMPATTO VITALE DELLA LOGICA !!!


Gennaro è allibito. Ha compreso. O se non ha compreso è rimasto comunque rapito da tutto il discorso. Ringrazia e saluta calorosamente il caro professore. A tutta questa scena ha assistito, non visto, Giggino 'o macellaro, commerciante al dettaglio che ha il negozio di fronte. Curioso come Don Gennaro, rimane tuttavia un pò indeciso sul chiedere o meno, per non dare troppa soddisfazione all'amico. Tuttavia il giorno seguente, con la scusa di prendere il caffè, introduce il discorso... 'Gennà, nà domanda... ma jere ammatina t'agge vist parlà cù chillu tizi'è nù poco curiuse ca tutte 'e juorne..'

'Ah, m'haje vist, eh ???'

'Eh, si, t'agge vist.

Ma chille, chi è ???'

'Che vuoi che ti dica, Giggì... chill' è nù prufessore, nù prufessorone... pensa, insegna Filosofia e Logica...'

'A facci'o cazz !!! Gennà....!!!' esclama allibito. Giggino, poi, un poco perplesso, si rivolge all'amico e gli fa: 'siente nu poche Gennà... ma io la filosofia ne ho sentito parlare... Platone, Aristotele Marx... ma la logica, scuss, che è ???'

Gennaro lo guarda, con aria di sufficienza, e gli fa:- 'eh, Giggì a loggica... Tu che può capì ... tu 'o tiene n'acquario ???'

'veramente no'

'E allora SI' RICCHIONE !!!

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