lunedì 27 settembre 2010

Buona settimana


  Sabato 18 settembre
   - Ieri Berlusconi è apparso in pubblico con un tutore al polso. Poveretto, da quando non c’è più Tarantini deve fare tutto da solo. - Micciché se ne va dal partito e dice di La Russa: “E’ volgare e violento. Un fascista autentico”. Il coordinatore del PdL, però, non si è lasciato intenerire. - Veltroni spiega che il suo documento vuole solo rendere il PD più aperto. Così aperto che sarebbe pieno di correnti.
   Domenica 19 settembre
   - Enrico Letta lancia un appello a Veltroni: “Dividersi adesso sarebbe una follia”. Perché non farlo una volta al governo? - A Martinsicuro fanno multe da 500 euro a chi fa troppo chiasso facendo l’amore. Che possono arrivare a 1000 se superi anche i limiti di velocità. - Napoli. Anche questa volta il sangue di San Gennaro alla fine si è sciolto. E pure il PD era lì lì.
   Lunedì 20 settembre
   - Vendola rivela che un Premier gay c’è già stato ed era della DC. Insomma, ce li aveva tutti i vizi.* - Alemanno ha nominato il Presidente Napolitano cittadino onorario di Roma. Che paraculo! Chissà adesso quanto gli farà pagare di ICI per il Quirinale... - Casini è sicuro che per governare Berlusconi non ha più i numeri. O almeno il suo, perché non lo ha ancora chiamato. (*) Ma proprio tutti tutti, se avete capito a chi faceva riferimento Vendola.
   Martedì 21 settembre
   - Unicredit. Profumo costretto a lasciare per aver aperto ai libici. E allora quell’altro, che gli ha pure regalato una motovedetta!? - E’ morta Sandra Mondani. Neanche 6 mesi di tranquillità per il povero Raimondo. - “Non sono io il Papa straniero” dichiara Walter Veltroni. “E io non sono Padre Georg!” si è affrettato a dire Fioroni.
   Mercoledì 22 settembre
   - “Walter ha sbagliato!” ha dichiarato perentorio Fassino. Piuttosto che uno del suo partito quello difenderebbe pure un mafioso! - Santoro non ha intenzione di anticipare la scaletta di “Annozero” a Masi. Perché se no poi quello si vede “i Cesaroni” su Canale 5. - Dossier sulla casa di Montecarlo. I finiani attaccano i servizi. Manca il bidet.
   Giovedì 23 settembre
   - Per la truffa dei videopoker, ieri Vittorio Emanuele è stato assolto. Ecco che cosa erano stanotte quegli spari di carabina. - In Campania è di nuovo emergenza rifiuti. Soprattutto quelli per autorizzare le intercettazioni. - Saviano ha la polmonite: salta l’incontro con Veltroni e Fini. E’ meglio che per un po’ non stia in mezzo alle correnti.
   Venerdì 24 settembre
   - Ahmadinejad chiede che il Corano sia trattato come la Bibbia. D’accordo. Basta però che non mi svegliate alle 8 di domenica mattina tentando di vendermelo. - A Napoli, i mezzi di trasporto spazzatura saranno protetti dalla polizia. Ma non le scortavano già da un pezzo, le auto blu? - La Direzione Nazionale del PD si è chiusa con l’approvazione della relazione di Bersani. La votazione si è svolta per alzata di spalle.

domenica 1 agosto 2010

Il Migliore, Il Professore e il...

Un Roberto Benigni scatenato nel corso di una serata benefica a Bolgheri, in Toscana. Intervenendo a ad uno spettacolo di beneficenza a favore della Fondazione Iris (Istituto per la riabilitazione e il reinserimento sociale dei disabili psichici) presieduta dal professor Mario Guazzelli, l'attore ha detto: ""La verità è che Berlusconi vuole restare nella storia. Vuole un appellativo per sempre: Togliatti era 'Il Migliore'; Prodi era 'il Professore'; e ora Berlusconi è 'il Trombatore".
"Vedete - ha detto rivolto al pubblico - come il premier è intristito in questi giorni? Invita tutti i suoi amici a Palazzo Grazioli per mostrare le stanze: qui era tutta Carfagna, ora non c' è niente. Silvio stasera mi aveva promesso che sarebbe venuto a vedermi, ma si è fermato sul viale della Principessa", riferendosi ad un viale popolato dalle prostitute nella zona di Bolgheri.
"Mi aspettavo di trovare qui quattro pensionati sfigati, non tanta gente così il 31 luglio a Castagneto Carducci. Quattro pensionati di quelli che giocano a tresette come Verdini, Lombardi, e dell'Utri". Così l'attore si è riferito all'inchiesta sulla P3. "Quando si mette la bomba al Csm? - ha aggiunto, simulando una conversazione tra i giocatori di carte - zitto e pensa a giocare... striscia e bussa".
"Berlusconi dice che non è normale un paese dove si intercetta costantemente il capo del governo, ma la verità è che, qualunque persona sia intercettata, nel mezzo c'è sempre il presidente del Consiglio". "Le intercettazioni - ha aggiunto - c'erano anche prima, ma Ciampi e Prodi non comparivano".
Benigni ne ha anche per la sinistra. "Conosco il professor Guazzelli da tanto tempo; noi attori abbiamo sempre qualche turba. Mi ha sempre detto che avevo tutto a posto; poi gli ho detto che voto Pd e sono in cura da 20 anni". "Berlusconi - ha proseguito- si lamenta che tutti i giudici sono di sinistra, che la stampa è di sinistra... ma se fosse di sinistra anche il Pd cosa farebbe?".

Roberto Benigni da La Repubblica di oggi

martedì 27 luglio 2010

Scoppia una Granata (nel PDL)

La crisi nel Pdl in versi, quasi un rap ritmato in una rubrica del blog del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè, alla guida in Sicilia dei 'ribelli' contro i 'lealisti' del Popolo delle libertà.



«Nel Pdl è scoppiata una Granata. Come Lupi, i berluscones azzannano i finiani, ma un Bocchino al mattino e comincia il Bongiorno. Mentre gli altri stanno lì, con le facce un pò Verdini a osservare i colleghi che fan gioco, tipo battaglia navale »P3: colpito e affondato!«,esclamano a gran (porta)voce. »Ma è un imbroglio o è un Briguglio?«. Non ci si racCapezzone più. »No, non è un imbroglio, sono solo giochi, giochi eccelsi, giochi Fini».





lunedì 21 giugno 2010

La trota


La Lega di Umberto Bossi, Il Ministro Federalista dimezzato da Brancher, del Figlio rampante (Renzo ) e Consigliere regionale per omonimia (chi lo ha votato ha scritto Bossi Silla scheda Pensando al padre ) e della inesistente Padania ha celebrato Il Suo trionfo uno Pontida. Erano in 50.000, NUMERO bel Nazioni Unite. Sempre Gli stessi , NEL 2010 DOPO vent'anni , con i cappellini e le bandiere verdi Celtiche , Pratone NEL. Secessionisti , ma non troppo . Federalisti , ma mai abbastanza , Anzi semper Menone . Con Il Cuore NEL Profondo nord , MA Il Portafoglio a Roma . Tra vent'anni , un po 'piu vecchi, ma Semper Fedeli uno Brenno, Un Alberto da Giussano Berlusconi bis CON LA SUA Corte di pregiudicati SI ritroveranno entusiasti e Canuti uno calpestare l' erba . Il Nome del Partito cambierà (Cosa non vita NELLA Change ?) . Non Più Lega Nord , ma Trota Nord , POI andranno Tutti a pescare e qualcuno ANCHE uno Ciapa i Ratt .

Contributo : Blog di Beppe Grillo

domenica 20 giugno 2010

La segretaria

Tratta dalla rubrica LETTERE AL DIRETTORE del "CORRIERE DELLA SERA"

Perché sono contrario all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori



Caro Direttore,

due settimane fa ho compiuto 42 anni.La mattina del mio compleanno mi sono alzato ed ero un po' giù di morale. Sono andato a fare colazione sperando che mia moglie mi dicesse "Buon Compleanno!" e mi facesse una sorpresa dandomi un regalo. Invece mi ha detto solamente:"Buongiorno". I miei figli si sono seduti a tavola e l'unica cosa che mi hanno detto è stata: "Abbiamo bisogno di un aumento della paghetta !".

Così sono andato a lavorare ancora più depresso. Appena entrato in ufficio, però, la mia segretaria (25enne e carina) mi è venuta incontro esclamando: "Buon Compleanno!". Mi sono sentito subito meglio: per lo meno qualcuno se ne era ricordato!Ho lavorato normalmente fino a mezzogiorno quando la segretaria mi ha chiamato proponendomi di andare a mangiare insieme; ho accettato dicendole che era la proposta migliore che potesse farmi. Abbiamo scelto un ristorante molto accogliente, abbiamo mangiato con calma e poi siamo andati da un'altra parte a bere un drink. È stato tutto molto bello e mentre tornavamo in ufficio la segretaria mi ha detto: "Visto che oggi è un giorno speciale, perché anziché tornare subito al lavoro non andiamo a casa mia a rilassarci un po'?".Le ho risposto allibito che era un'ottima idea. Appena entrati nel suo appartamento, lei mi ha detto: "Se non le dispiace desidererei mettermi qualcosa di più comodo." Io le ho risposto che non c'era alcun problema... e così se ne è andata in camera sua.Dopo tre minuti ne è uscita .... con una grande torta di compleanno, seguita da mia moglie, dai miei figli e dai miei amici con i quali cantava in coro: "Tanti auguri a te, tanti auguri a te!", mentre io ero in piedi in mezzo al salotto, nudo, con addosso solo un paio di calzini corti.

Adesso mi dica:

Le sembra giusto che io non abbia la possibilità di licenziare quella testa di cazzo della mia segretaria?

mercoledì 19 maggio 2010

Ghigliottina per i Blog

Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet;la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della"Casta".
In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i providers dovranno bloccare il blog.
Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.
Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta!
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e o censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una media company ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Il nome di questa media company, guarda caso, è Mediaset.
Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di normalizzare con leggi di repressione internet e tutto il istema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.
Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.
Non addormentiamo le nostre coscienze perché, è bene ripeterlo, dove non c'è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.

martedì 18 maggio 2010

Berlusconi: fiducia in picchiata

Scende ancora la fiducia in Berlusconi e nel suo governo. Il caso Scajola e la litigiosità interna alla maggioranza, uniti alle difficoltà economiche, colpiscono il premier che arriva al suo minimo storico. Il sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it dice che solo il 41% degli interpellati (3% in meno rispetto al mese scorso) dichiara di avere "molta" o "abbastanza" fiducia nel Cavaliere. La quota di coloro che nutrono "poca" o "nessuna" fiducia è arrivata al 55%; 4% sono i senza opinione. Malissimo il governo, ormai arrivato al 35% per cento di "fiduciosi", male in generale i ministri (per la prima volta, tutte le variazioni sono in negativo) e male anche i partiti: tutti, tranne l'Idv (che resta fermo) perdono il 2%.
Silvio Berlusconi ha raggiunto l'apice in termini di fiducia nell'ottobre del 2008. Diciannove mesi fa, Ipr Marketing rilevava un probante 62% del campione interpellato che si dichiarava "molto" o "abbastanza" fiducioso. Gli scettici erano appena il 36%. Da allora, la caduta è stata continua, se non verticale. Solo lo scorso dicembre, dopo l'aggressione in piazza del Duomo, il premier ha recuperato 3 punti (dal 45 al 48 per cento). Poi, dopo un mese di stasi, la fiducia nel presidente del Consiglio è scesa al 46%, al 44% e, adesso, al 41%: 21 punti persi in nemmeno due anni e 19 "guadagnati" dalla platea di chi non gli crede più.

giovedì 13 maggio 2010

Multe? Noi le paghiamo, l'Onorevole No!

So’ problemi! Gravissimi problemi di cui il Parlamento deve assolutamente occuparsi. Crisi economica? Ma no. Disoccupazione? Imprese che chiudono? Ma quando mai. Corruzione e sprechi? Acqua. Ah ecco, la privatizzazione dell’acqua? Macchè. Il vero problema della Casta sono le multe. Ma non le cartelle pazze, non le sanzioni inique ed indiscriminate per far cassa, neanche le ipoteche sulle case emesse da Equitalia per multe di lieve entità, no, quelle sono affari dei cittadini qualunque. La casta ora ha un problema più grave da risolvere, quello delle multe alle auto private dei parlamentari che circolano nel centro di Roma, nei pressi di Montecitorio. Un problema talmente grave da dover essere sollevato nientedimeno che nell’Aula della Camera dagli onorevoli colleghi del Pdl Consolo, Carlucci e Di Virgilio. Ha detto Consolo: “Ogni giorno a noi parlamentari vengono inviate notifiche di violazioni del codice della strada. Noi parlamentari siamo provvisti di un contrassegno con la 'X' per l'accesso nella Ztl”. Per questo ha chiesto alla presidenza della Camera di farsi portavoce presso il Comune di Roma “del disagio dei parlamentari, visto che vanno alla Camera per lavorare e non per bighellonare”. Una denuncia coraggiosa, chissà che non gli serva l’auto blu ora, se non addirittura la scorta … E’ un piccolo episodio, certo, magari anche in parte giustificato dal fastidio di dover far provvedere ai propri uffici alla noiosa pratica di dover provvedere ai ricorsi, ma è l’indicatore di quanto questa politica sia lontana dagli interessi dei cittadini. E dà la misura di come questo governo e questa maggioranza abbiano svilito il ruolo del Parlamento, ridotto a notificare le decisioni dell’esecutivo. Un aneddoto rivelatore, dunque, di problemi ben più gravi.Una domanda sorge spontanea: Perché coloro hanno sollevato il caso non prendono il tram, l’autobus, la metro, magari il taxi come fanno ogni giorno milioni di persone e così evitano il fastidio di dover far ricorsi ogni giorno?

Da un contributo di Massimo Donadi, parlamentare IDV

venerdì 30 aprile 2010

C'è una casetta, amor, nascosta in mezzo ai...fori (romani)




Fatti. E non, come dice il ministro Scajola, «inspiegabile gogna mediatica da cui non mi lascerò intimorire». Un’evasione fiscale documentata da ottanta assegni circolari, tutti già acquisiti in copia dagli investigatori del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, per un totale di 900 mila euro. Si tratta di un illecito amministrativo, non penale, è il ministro non è, al momento, indagato. Di sicuro, però, è qualcosa di politicamente assai scorretto che in altri paesi avrebbe già fatto scattare le dimissioni. Per almeno altri due motivi, oltre il “dettaglio” dell’evasione fiscale. Il primo: la consegna di quegli assegni circolari utilizzati per acquistare un magnifico appartamento di nove vani e mezzo con vista sui Fori Imperiali e il Colosseo è avvenuta «alla presenza dello stesso ministro negli uffici di via della Mercede in una sala riunioni penso nella disponibilità dello stesso ministro» racconta a verbale Barbara P., una delle due venditrici dell’immobile. Il secondo: gli assegni consegnati dal ministro provengono dal conto corrente di un professionista – l’architetto Angelo Zampolini – legato agli affari della cricca dei grandi appalti (il costruttore Anemone e i grand commis Balducci, Della Giovanpaola e De Santis, tutti in carcere per corruzione dal 10 febbraio) - e su cui pende una richiesta di arresto con l’accusa di riciclaggio «delle somme oggetto della corruzione» da parte della procura di Perugia.

Contributo foto e testo: L'Unità.
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