martedì 23 febbraio 2010

Riciclaggio: Arrestate 56 persone

I 56 mandati d’arresto per riciclaggio contro manager e un senatore Pdl (Di Girolamo) confermano la probabilità di un terremoto politico imminente.Silvio Scaglia, il manager indagato, viene ritenuto uno degli uomini più ricchi d'Italia. Co-fondatore di Fastweb dopo aver guidato Omnitel, deve la sua fortuna alla cessione del pacchetto del 18,75% di Fastweb alla svizzera Swisscom, nel 2007, a 47 euro per azione. Sempre Fastweb, adesso, lo ha messo nei guai, con il mandato d'arresto recapitatogli dalla procura di Roma al termine di una lunga, lunghissima inchiesta sulle frodi Iva realizzate sul traffico telefonico internazionale.

mercoledì 17 febbraio 2010

lunedì 15 febbraio 2010

"Signor Berlusconi, basta battutacce"


In nome delle belle ragazze albanesi "Signor Berlusconi, basta battutacce"

Elvira Dones

Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". Durante il recente incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".

"Egregio Signor Presidente del Consiglio,

le scrivo su un giornale (La Repubblica) che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."

Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.

Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel
puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.

In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.

* Elvira Dones, scrittrice-giornalista.
Nata a Durazzo nel 1960, si è laureata in Lettere albanesi e inglesi all?Università di Tirana. Emigrata dal suo Paese prima della caduta del Muro di Berlino, dal 1988 al 2004 ha vissuto e lavorato in Svizzera. Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove alla narrativa alterna il lavoro di giornalista e sceneggiatrice.

giovedì 11 febbraio 2010

Bilancio di un' epoca

Latte, burro e uova

1969 :
Vai a prendere il latte dal lattaio, che ti saluta, con in mano il bidone in alluminio; prendi il burro fatto con latte di mucca, tagliato a panetti. Poi chiedi una dozzina di uova che sono messe in un vaso di vetro. Paghi con il sorriso della lattaia ed esci sotto il sole splendente. Il tutto ha richiesto 10 minuti di tempo.

2010 :
Prendi un carrello del cavolo, che ha una ruota bloccata, che lo fa andare in tutti i sensi salvo in quello che tu vorresti, passi per la porta che dovrebbe girare, ma che è bloccata perché un cretino l'ha spinta; poi cerchi il settore latticini, dove normalmente ti ghiacci e cerchi di scegliere fra 12 marche di burro, che dovrebbe essere fatto a base di latte comunitario. E controlli la data di scadenza....
Per il latte: devi scegliere fra vitaminico, intero, scremato, nutriente, per bambini, per malati o magari in promozione, ma con la data di scadenza ed i componenti.... Lasciamo perdere!
Per le uova: cerchi la data di deposizione, il nome della ditta e soprattutto verifichi che nessun uovo sia incrinato o rotto e, accidenti!!! Ti ritrovi i pantaloni sporchi di giallo!
Fai la coda alla cassa, ma la cicciona davanti a te ha preso un articolo in promozione che non ha il codice....
allora aspetti e aspetti.... Poi sempre con questo carrello del cavolo, esci per prendere la tua auto sotto la pioggia, ma non la trovi perché hai dimenticato il numero della corsia....
Infine, dopo aver caricato l'auto, bisogna riportare l'arnese rotto e solo in quel momento ti accorgi che è impossibile recuperare la moneta.... Torni alla tua auto sotto la pioggia che è raddoppiata nel frattempo....
E' più di un'ora che sei uscito.


Fare un viaggio in aereo
1969 :
Viaggi con Alitalia, ti danno da mangiare e ti invitano a bere quello che vuoi, il tutto servito da bellissime hostess: il tuo sedile è talmente largo che ci può stare in due.
2010 :
Entri in aereo continuando ad impigliarti con la cintura, che ti hanno fatto togliere in dogana per passare il controllo.
Ti siedi sul tuo sedile e se respiri un po' forte dai una botta con il gomito allo schienale del vicino. Se hai sete lo stewart ti porta la lista e i prezzi sono stratosferici.


Michele vuole andare nel bosco all'uscita da scuola. Mostra il suo coltellino a Giovanni, con il quale pensa di fabbricarsi una fionda.

1969 :
Il direttore scolastico vede il suo coltello e gli domanda dove l'ha comprato, per andarsene a comprare uno uguale.

2010 :
La scuola chiude, si chiama la polizia, che porta Michele in commissariato.
Il TG1 presenta il caso durante il telegiornale in diretta dalla porta della scuola.

Disciplina scolastica

1969 :
Fai il bullo in classe. Il professore ti molla una sberla. Quando arrivi a casa tuo padre te ne molla un altro paio.
2010 :
Fai il bullo. Il professore ti domanda scusa. Tuo padre ti compra una moto e va a spaccare la faccia al prof!

Franco e Marco litigano. Si mollano qualche pugno dopo la scuola.
1969 :
Gli altri seguono lo scontro. Marco vince.
I due si stringono la mano e sono amici per tutta la vita.
2010 :
La scuola chiude.
Il TG1 denuncia la violenza scolastica.
Il Corriere della Sera mette la notizia in prima pagina su 5 colonne.
Enrico rompe il parabrezza di un auto nel quartiere. Suo padre sfila la cintura e gli fa capire come va la vita.

1969 :
Enrico farà più attenzione la prossima volta, diventa grande normalmente, fa degli studi, va all'università e diventa una bravo professionista.

2010 :
La polizia arresta il padre di Enrico per maltrattamenti sui minori. Enrico si unisce ad una banda di delinquenti. Lo psicologo arriva a convincere sua sorella che il padre abusava di lei e lo fa mettere in prigione.

Giovanni cade dopo una corsa a piedi. Si ferisce il ginocchio e piange. La professoressa lo raggiunge, lo prende in braccio per confortarlo.

1969 :
In due minuti Giovanni sta meglio e continua la corsa.

2010 :
La prof è accusata di perversione su minori e si ritrova disoccupata, si becca 3 anni di prigione con la condizionale.
Giovanni va in terapia per 5 anni. I suoi genitori chiedono i danni e gli interessi alla scuola per negligenza nella sorveglianza e alla professoressa per trauma emotivo. Vincono tutti i processi. La prof disoccupata p interdetta e si suicida gettandosi da un palazzo. Più tardi Giovanni morirà per overdose in una casa occupata.
Arriva il 25 ottobre.

1969 :
Non succede nulla.
2010 :
E' il giorno del cambio dell'ora legale: le persone soffrono d'insonnia e di depressione.

La fine delle vacanze.

1969 :
Dopo aver passato 15 giorni di vacanza con la famiglia, nella roulotte trainata da una Fiat 125, le vacanze terminano.
Il giorno dopo si ritorna al lavoro freschi e riposati.

2010 :
Dopo 2 settimane alle Seychelles, ottenute a buon mercato grazie ai "buoni vacanze" ditta, rientri stanco ed esasperato a causa di 4 ore di attesa all'aeroporto, seguite da 12 ore di volo.
Al lavoro ti ci vuole una settimana per riprenderti dal fuso orario.
Come si dice: viviamo in un'epoca davvero formidabile!

undisclosed-recipients

sabato 6 febbraio 2010

Chaos Economy: Il debito pubblico e i PIGS


Un cordiale saluto a tutti i lettori del blog, sono Eugenio Benetazzo, operatore di Borsa indipendente e saggista economico, tenteremo di fare un quadro il più possibile esaustivo sullo scenario economico e macroeconomico che attende il nostro Paese. Conosciamo tutti quello che è accaduto negli ultimi 18 mesi con fenomenali interventi da parte degli Stati occidentali per supportare le loro economie, ormai a distanza di tempo possiamo renderci conto di come niente è cambiato, semplicemente sono stati spostati in avanti i problemi che sussistevano 12/18 mesi fa, nella fattispecie i debiti non si sono polverizzati, i debiti non sono stati coperti, sono stati semplicemente trasferiti dal sistema bancario o dai debiti che avevano determinati gruppi di aziende, al debito che ora sono stati caricati sulla testa delle relative comunità, quindi gli Stati.
Se facciamo una disamina per il nostro Paese, ci rendiamo conto che il debito pubblico italiano ormai ha raggiunto l’ammontare particolarmente gravoso di oltre 1.800 miliardi di euro che rapportati al Pil, a fronte anche della caduta che è avvenuta nel 2009, portano il debito in percentuale sul Pil oltre il 120%, questa comincia a diventare una variabile macroeconomica particolarmente preoccupante, perché se prendiamo in considerazione quello che è accaduto sempre in Europa, neanche un mese fa con il capo della Grecia che ha subito un downgrade del proprio debito pubblico cominciamo a paventare scenari tutt’altro che confortanti. La Grecia in sé ha una dimensione in Europa modesta, non può preoccupare il fatto che un Paese di quella dimensione possa andare in default, questo cambia però se cominciamo a affiancare i cosiddetti PIGS, i Paesi che hanno uno scenario macroeconomico simile alla Grecia, PIGS è un acronimo che sta per Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, che hanno subito un aumento consistente del proprio indebitamento, proprio per supportare la loro economia nell’ultimo anno.
Molto spesso sentiamo parlare di raffronti con il passato, specie con il caso Argentina che dista 10 anni dall’attuale presente, però comincia a avere analogie con il nostro scenario e possibili conseguenze negative per il nostro Paese, che per l’Europa stessa. Il debito argentino quando andò in default aveva un rapporto con il Pil del 138%, noi ormai siamo oltre il 120%, quindi cominciamo ad avvicinarci… Oltre alla problematica legata al debito argentino, non dimentichiamo le preoccupazioni legate allo scenario argentino, non del debito, ma della sudamericanizzazione di un determinato Stato,la sudamericanizzazione è un termine che concepisce un sostanziale diffuso, progressivo impoverimento della maggior parte della popolazione, con un arricchimento spaventoso di una piccolissima parte, ed è quello che lentamente a cui stiamo andando anche noi italiani, nel tempo, un sistematico aumento del ricorso all’indebitamento e dall’altra parte di un crollo vertiginoso della capacità di risparmio.
La domanda più importante che ci dobbiamo fare è, per certi versi ci emerge da un’analisi delle cronache finanziarie italiane come nei prossimi tre mesi verrà tamponato il deficit di circa 37 miliardi di Euro che manca all’appello, 37 miliardi di euro, una cifra abbastanza plausibile a fronte della diminuzione di fatturati industriali che si sono venuti a creare nei precedenti trimestri, fatturati industriali che a cascata hanno generato un crollo del gettito fiscale. Il gettito fiscale è incapace di coprire, in maniera consistente le spese per la gestione corrente del Paese, vi è di più, ci sono svariati analisti indipendenti che cominciano a paventare una possibilità di prelievo coatto stile 1991 con il Governo Amato in cui, se qualcuno si ricorda, venne prelevato il 6 per mille sulle giacenze bancarie a vista. Se contabilizziamo a quanto ammonta la massa di risparmio in mano agli italiani, sottoforma di attività finanziaria, arriviamo abbondantemente a un valore superiore a 2.500 miliardi di euro, andiamo a calcolare un 1%, un 2% e potremmo raggiungere i 40, 50 miliardi di euro che mancano all’appello, non sono parole mie, sono recenti esternazioni dell’attuale governo.
Il Paese dal punto di vista finanziario è oppresso da 82 miliardi di euro di interessi (annui, ndr), di oneri sul debito, un debito pregresso costituito di due parti: 2/3 a medio – lungo termine, 1/3 a breve termine, se andiamo a vedere chi detiene il debito,
ci rendiamo conto che il 50% del debito è in mano agli italiani, banche, fondi pensioni, fondi comuni di investimento etc., e il restante 50% agli investitori esteri. Questo fa presumere come difficilmente potrebbero verificarsi per il caso italiano, fenomeni di default finanziario perché se qualcuno volesse ricalcare l’Argentina, quest’ultima aveva una dinamica tutta sua, legata a una particolare detenzione in percentuale del debito pubblico, nella fattispecie il 90% del debito argentino era in mano a investitori esteri e questo consentì quella dichiarazione di default, proprio per evitare ripercussioni all’interno del Paese.

Quello che stiamo pagando adesso, in termini di diminuzione della produttività industriale, non è altro che l'effetto collaterale di scelte industriali assolutamente scellerate, in Italia quanto la destra, quanto la sinistra, passando per il centro, hanno abbracciato la scelta della progressiva deindustrializzazione, aiutando imprenditori e grandi industriali a chiudere gli stabilimenti d’Italia e aprirli altrove, fuori frontiera, o addirittura fuori Comunità Europea, consentendo il famoso "ponte commerciale" che conosciamo tutti che crea sperequazioni economiche, arricchendo i soggetti che riescono ad attuare questo tipo di trasformazioni, cosiddette industriali e chi invece le subisce. Non abbiamo avuto una forza politica per non chiamarla farsa politica, che si sia fatta portavoce della difesa di quelli che sono i reali punti di forza del nostro Paese, il Made in Italy, il turismo e i distretti industriali che rappresentano il vanto del nostro Paese ovunque in tutto il mondo. Vi è recentemente un fenomeno economico che rappresenta la capacità di altri Paesi di clonare, copiare sfruttando la consonanza vocale determinati prodotti tipici italiani, andandoli a ricreare dove non sono oggetto Doc o Dop, per esempio il formaggio Asiago fatto nello Stato del Wisconsin, oppure il Limonciello (con la i) realizzato in Cina. Se qualcuno pensa che nei prossimi anni potremo essere in grado di riprendere la competitività che caratterizzava 10 anni fa la maggior parte delle aziende italiane, sfruttando i benefici della svalutazione sul tasso di cambio, ahimè temo che siamo veramente molto distanti.
Nello specifico abbiamo un crollo della produttività industriale che ci porta oltre 20 anni indietro, sono posti di lavoro che non saranno mai più recuperabili, chi pensa di clonare il modello inglese puntando sui servizi o sul terziario avanzato, purtroppo non ha capito bene quello che è accaduto in Inghilterra, un Paese che ha ancora, più di 20 anni fa, scelto il modello cosiddetto tatcheriano volto alla svendita dei gangli vitali dello Stato, privatizzando all’inverosimile tutto e adesso a distanza di tempo l’Inghilterra piange quelle scelte politiche scellerate, continuano a parlarci che l’anno prossimo ci sarà una ripresa, se nel 2009 abbiamo perduto 6 punti percentuali di Pil e per il 2010 si ostenta una ripresa con un + 0,10, + 0,20% di Pil, più che una ripresa secondo me, questa è una grande presa per il culo!

Grazie a tutti, buon proseguimento e alla prossima!
Eugenio Benetazzo per il blog di Beppe Grillo

venerdì 5 febbraio 2010

Di Pietro agente segreto americano.




Mani Pulite? Un complotto della Cia, con Antonio Di Pietro manovrato dai servizi segreti. Questa tesi, che periodicamente viene fatta riaffiorare nel tentativo di delegittimare Di Pietro e distruggere perfino il ricordo di Mani Pulite, è contraddetta dai fatti. Fatti che non sussistono se non nella fantasia o nella voglia di scoop del Corriere della Sera che in questo caso non si è vestito da pompiere della sera (non era implicato direttamente il Sultano di Arcore) ma da incendiario della sera. Chissà se Feltri e Beltomo saranno contenti di vedersi sfilare sotto il naso l'imprimatur dell'infamia.

Vignetta di Vauro

mercoledì 3 febbraio 2010

Legge di mercato


Una donna di New York ha scritto a un sito di finanza americano chiedendo consigli su come trovare un marito ricco: già ciò di per sé é divertente, ma il meglio della storia é quello che un tizio le ha risposto.

LEI: Sono una ragazza bella (anzi, bellissima) di 28 anni.Sono intelligente e ho molta classe.
Vorrei sposarmi con qualcuno che guadagni minimo mezzo milione di dollari l'anno.
C'é in questo sito un uomo che guadagni così?
Oppure mogli di uomini milionari che possono darmi suggerimenti in merito?
Ho già avuto relazioni con uomini che guadagnavano 200 o 250 mila $, ma ciò non mi permette di vivere in Central Park West.
Conosco una signora che fa yoga con me, che ha sposato un ricco banchiere e vive a Tribeca, non é bella quanto me, e nemmeno tanto intelligente. Quindi mi chiedo, cos'ha fatto x meritare ciò e perché io non ci riesco? Come posso raggiungere il suo livello?

LUI: Ho letto la sua e-mail con molto interesse, ho pensato profondamente al suo caso e ho fatto una diagnosi della sua situazione.Premetto che non sto rubando il suo tempo, dato che guadagno 500 mila $ l'anno.
Detto ciò, considero i fatti nel seguente modo: Quello che Lei offre, visto dalla prospettiva di un uomo come quello che Lei cerca, é semplicemente un pessimo affare. E ciò per i seguenti motivi: Lasciando perdere i blablabla, quello che Lei suggerisce é una negoziazione molto semplice. Lei offre la sua bellezza fisica e io ci metto i miei soldi. Proposta molto chiara, questa.
Ma c'é un piccolo problema.
Di sicuro, la Sua bellezza diminuirà poco a poco e un giorno svanirà, mentre é molto probabile che il mio conto bancario aumenterà continuamente.
Dunque, in termini economici, Lei é un attivo che soffre di deprezzamento, mentre io sono un attivo che rende dividendi.
Lei non solo soffre un deprezzamento ma questo é progressivo ed aumenta ogni anno! Spiego meglio: oggi Lei ha 28 anni, é bella e continuerà così per i prossimi 5/10 anni, ma sempre un pò meno e all'improvviso, quando Lei osserverà una foto di oggi, si accorgerà che é diventata una pera raggrinzita.
Questo significa, in termini di mercato, che oggi lei è ben quotata, nell'epoca ideale x essere venduta, non x essere comprata. Usando il linguaggio di Wall Street, chi la possiede oggi deve metterla in "trading position" (posizione di commercio), e non in "buy and hold" (compra e tieni stretto), che, da quanto sembra, é quello per cui Lei si offre.
Quindi, sempre in termini commerciali, il matrimonio ("buy and hold") con Lei non é un buon affare a medio/lungo termine.
In compenso, affittarla per un periodo, può essere, anche socialmente, un affare ragionevole e potremmo pensarci su.
Potremmo avere una relazione per un certo periodo.....
Huuummm... Pensandoci meglio e per assicurarmi quanto intelligente, di classe e bellissima lei é, io, possibile futuro "affittuario" di tale "macchina", richiedo ciò che é di prassi: Fare un test drive.
La prego di stabilire data e ora.
Cordialmente
Suo Investitore

Riveniente da Gruppo E-mail

Back to Top http://www.degraeve.com/favicon/favicon.ico?9583.72994399728