domenica 2 agosto 2009

2 Agosto 1980

Questa è una sto­ria che ho incrociato sulle pagine della posta del Manifesto in edicola oggi.
La storia ha tre protagonisti si chiamano Carlo, Anna Maria e Luca. I primi due sono una giovane coppia di sposi e il terzo è il loro bambino. Sono una famiglia norma­le, come ce ne sono tante in Brian­za, che ad agosto, come ogni anno, va al mare. Carlo, Anna Maria e Luca salutano ì genitori dì lei, picco­li imprenditori locali, e partono con la loro macchina verso il luogo delle vacanze. Il caldo, le code, i casel­li ...Storie quotidiane che si ripetono ogni estate. All'improvviso in auto­strada la macchina si rompe. Non si può più proseguire. Carlo e Anna Maria decidono di tornare a casa, ma Luca insiste e alla fine scelgono di andarci in treno al mare. La matti­na del 2 agosto 1980 alle ore 10.25 sono nella stazione di Bologna. Oggi i loro nomi sono scritti nella lapide di marmo che si trova nella sala d'aspetto di seconda classe.
La storia non finisce qui, la storia aggiunge a quelle vittime altri nomi Il papà di Anna Maria muore, subi­to dopo quell'ora pietrificata, di cre­pacuore. La mamma, la nonna di Luca, entra in monastero. Eppure questa storia non è solo una storia triste, una delle tante storie d'impu­nità della terra, è anche una picco­la grande storia di resistenza. Ogni anno, anche quest'anno, sul quoti­diano locale tutti i comaschi posso­no leggere un breve necrologio che ricorda i loro nomi. Ogni anno, la mamma di Anna Maria, paga, a sue spese, dal monastero, quel pic­colo riquadro di memoria che ricor­da a tutti i lettori de la Provincia, Carlo, Anna Maria e Luca.

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